Aegypto capta

Cleopatra. Vogliamo ancora domandarci perché avesse fascino ? Usava l’intelligenza, osava e non si fermava mai: si chiama vivere. Le origini la avevano allevata in condizioni in cui le proprie idee potevano essere espresse e realizzate senza che ci fosse intralcio alcuno. Ma certamente la sua era una maturità di spirito naturale, coadiuvata dalla semplicità con cui i propri impulsi potevano prendere corpo e forma grazie alla sua posizione regale. Vederne intrighi internazionali non mi è mai sembrato così

Cleopatra "Nahman"

Cleopatra “Nahman”

precipuo. Immagino piuttosto una giovane che per tradizione dinastica allacciasse l’idea delle proprie successioni con i suoi pari e il suo agire era estremamente diretto a seguire dettami che ne costituivano un corpus di imperativi necessari. Vivere da regnanti ti tiene accanto un certo tipo e rango di persone. Chi ti circonda vive in agi e privilegi simili: i paragoni sono stretti. Si coglie piuttosto una maggiore foga nei condottieri e primi uomini della romanità trovarsi spaesati davanti all’inconsueta abitudine egizia di poter avere una sovrana, giovane e sicuramente di una bellezza particolare ed esotica, che agiva e si comportava proprio come loro. Stessi poteri decisionali, stessi ragionamenti in merito a muovere guerra, ad organizzare eserciti, a decidere del destino futuro di popolazioni e loro assoggettamenti, vassallaggi. Aggiungendo che incredibilmente gli uomini che l’hanno amata erano già sposi o promessi tali. Ora, chi volesse mantenere una posizione di ‘pari’ rispetto all’altro non è così ben definito: il conquistatore o il conquistato? Un regnante potente o il rappresentante di una popolazione ormai dominante sul bacino mediterraneo? Un popolo che diventava colonia sfruttata in tutte le sue risorse andava quantomeno tutelato. Chi stava conquistando chi? Con questa doppia valenza di potenzialità tra il dominio e la ricchezza, cosa era stato conquistato? Politicamente, senza ombra di dubbio, governa la potenza della ‘forza degli eserciti’ ma che sta semplicemente creando equilibri per appropriarsi di una ‘forza economica’. E in questo il mondo non cambia mai.

Cleopatra. Roma e l’incantesimo dell’Egitto. Una mostra che rapisce per la sua magica silente bellezza.

A Roma con l’ultima regnante della dinastia dei Tolomei furono traghettati arte, usanze, moda e pensiero. E non si imposero ma portarono terreno fertile come l’esondazione del Nilo.

Lia N.

Roma Chiostro del Bramante fino al 2 febbraio 2014Prossima visita guidata a cura di ITINEROMA domenica 12 gennaio ore 11:00

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